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Artrosi dell’anca
Meglio nota come coxoartrosi
L’artrosi dell’anca, meglio nota come coxoartrosi, è una delle forme artrosiche più note e potenzialmente più gravi ed invalidanti. In questo caso viene interessata l’articolazione fra acetabolo dell’anca e testa del femore.
Il fenomeno di degradamento cartilagineo, tipico del processo artrosico, in questo caso è accentuato dal peso corporeo che grava costantemente su questa articolazione, di fondamentale importanza per il mantenimento della postura eretta.
La medicina odierna distingue le varie forme di artrosi dell’anca in primarie e secondarie, che differiscono fra loro per le cause scatenanti.
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Cause/Fattori
Come detto, a seconda delle cause si distinguono forme primarie e secondarie di coxoartrosi.
Le forme primarie, tipiche dell’età avanzata, non sono riconducibili ad una causa scatenante specifica ma dipendono dal naturale processo di degradazione dell’articolazione.
Le forme di coxoartrosi secondaria, invece, possono presentarsi anche in soggetti di 30-40 anni e possono dipendere da patologie preesistenti, come diabete o gotta, congenite o da particolari traumi articolari quali fratture o lussazioni.
Data l’importanza posturale rivestita dall’articolazione dell’anca ed il carico associato a questa funzione, i soggetti in forte sovrappeso od obesi sono particolarmente esposti ad una precoce usura delle superfici articolari.
Sintomi
La principale sintomatologia associata alla coxoartrosi è quella dolorosa, spesso correlata a difficoltà di movimento e, nei casi più gravi, a dei veri e propri blocchi articolari che impediscono anche i movimenti più comuni.
Tipicamente il dolore causato da questa forma di artrosi viene descritto come progressivo: tende, infatti, ad accentuarsi nel corso della giornata, specie dopo particolari sforzi o dopo molte ore passate in piedi.
Diagnosi
La diagnosi di coxoartrosi viene stabilita a seguito di una visita ortopedica; solitamente lo specialista prescrive anche una radiografia dell’anca: dalle immagini diagnostiche, infatti, appare particolarmente evidente il restringimento della cavità acetabolare, causato dalla sostituzione ossea del tessuto cartilagineo.
Terapia
Nei casi di coxoartrosi il primo approccio clinico è, di norma, costituito da esercizi fisioterapici, miglioramento delle abitudini e dello stile di vita ad una dieta volta al calo ponderale, e somministrazione di farmaci analgesici.
Nelle fasi più avanzate della malattia, in presenza di dolori non più tollerabili o limitazioni nei movimenti eccessive ed invalidanti, si può prendere in considerazione l’operazione chirurgica volta adi impiantare una protesi al posto dell’articolazione malata.
Anche la fangoterapia offre notevoli benefici a pazienti con artrosi. Grazie ad un miglioramento del nutrimento delle strutture articolari e le proprietà anti-infiammatorie si ottiene una significativa riduzione del dolore e, a lungo andare, anche un miglioramento oggettivo al controllo radiologico delle strutture articolari coinvolte. La fangoterapia può essere considerata una terapia di “mantenimento”.
La fangoterapia è un ottimo rimedio naturale ad azione antinfiammatoria ed analgesica.
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